Varcaturo: uno stagno per antiche delizie

Varcaturo: uno stagno per antiche delizie

RUBRICA – I CONFINI DI LITERNUM

(a cura di Giuseppe Miraglia)

Un tempo la zona di Varcaturo era piena di stagni e paludi, la vegetazione era composta per lo più da canneti e cannucce di palude. Le bonifiche hanno modificato il paesaggio ma non sono riuscite a contrastare la natura che oggi sembra ritornare per riprendersi i suoi spazi tra case e parchi sorti senza regole edilizie.

Durante il Regno delle Due Sicilie i Borbone venivano a caccia tra questi stagni e paludi, presso il lago di Licola (poi prosciugato per le bonifiche del tempo), dove stazionavano uccelli. Tra questi animali sappiamo esservi numerose folaghe che furono immesse in gran quantità in questo ecosistema proprio dai sovrani borbonici per soddisfare le loro giornate di svago dedite alla caccia.

A ridosso dell’antica Via Domiziana che oggi è ricoperta da terra, vegetazione, da acqua, da case e viali privati – non lontano dal mare e dal lago di Licola – ammiriamo ancora uno di questi stagni; una piccola oasi popolata da pesci e uccelli, tra cui le famose folaghe.

© Foto e testo di Giuseppe Miraglia
In copertina: Veduta d’insieme di uno stagno nelle campagne di Varcaturo – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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