La Trasfigurazione nella Chiesa del SS. Salvatore
PUNTI DI VISTA: I FOCUS DEL CENTRO STUDI NORMANNI
(a cura di Pasquale Federele – Responsabile Servizio Archivio e Editoria)
Nella chiesa del Santissimo Salvatore (a Casal di Principe, ndr), tra i tanti capolavori d’arte, si conserva una tela della “Trasfigurazione di Gesù“. Questa ci offre l’occasione di parlare di due personaggi interessanti: il pittore locale Pasquale Aulicino che la dipinse nel 1764 e il sedicente restauratore Paolino Girgenti che la modificò intorno al 1810.
Di Aulicino purtroppo non sappiamo molto; dai recenti studi di Marco Di Mauro sappiamo che fu attivo a Casal di Principe nella seconda metà del XVIII sec. – decorando anche la cappella del Palazzo Letizia in Via Fiume – e che probabilmente fu un seguace della pittura di Francesco De Mura. Questa testimonianza è suffragata, come nel caso della Trasfigurazione, dalla “suggestione pastorale” con la quale Aulicino ambientava le proprie opere. Nella tela di Casal di Principe, ad esempio, in un idilliaco giardino il Signore si è appartato con Pietro, Giacomo e Giovanni (che sono abbagliati nella parte bassa della rappresentazione) mostrandosi con uno straordinario splendore e candore delle vesti mentre è intento a conversare con i profeti Mosè ed Elia.
Oggi il dipinto sembra molto rassomigliare all’omonimo quadro di Raffaello Sanzio, forse perché intorno al 1810, dopo essere stato lesionato da un incendio, fu restaurato da Paolino Girgenti. Con molta probabilità la figura di Cristo fu completamente ridisegnata. Infatti il parroco del tempo, Michele Pezzella, commissionò il restauro a questo maestro di origini siciliane che a vent’anni era arrivato a Napoli sotto i Borbone e, con un cambio di casacca durante il periodo napoleonico, aveva fatto carriera divenendo direttore dell’Accademia di Nudo di Napoli e titolare di una cattedra di pittura della Reale Accademia delle Arti e del Disegno.
Girgenti era un esperto nel copiare il Classico ma non era certamente un eccellente pittore. Chissà per quale motivo – come sempre la Politica! – aveva fatto una brillante carriera e si presentava anche come “restauratore“. Gli studi di Di Mauro riconoscono chiaramente la preparazione modesta del pittore; e perfino noi, che non siamo storici dell’arte, considerando che sono solamente due le opere da lui restaurate (la tela di Casal di Principe ed un “Matteo Ripa che istruisce quattro giovani cinesi” a Napoli) nutriamo sospetti sulla bravura di questo Girgenti.
Nonostante tutto la Trasfigurazione di Casal di Principe assume, alla luce di quanto detto, un valore storico-sociologico molto alto perché ci offre uno spaccato del mercato e della cultura dell’arte durante il periodo francese.
© Testo di Angelo Cirillo
In copertina: Dettaglio della facciata della chiesa del SS. Salvatore a Casal di Principe – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).