Il “Feudum di Juglyani” nelle antiche carte dei Gaetani

Il “Feudum di Juglyani” nelle antiche carte dei Gaetani

RUBRICA – GIUGLIANO STORIA PATRIA

(a cura di Arturo D’Alterio)

Per quanto riguarda il “Feudum di Juglyani“, così come riportato nelle antiche carte dei Gaetani, è bene precisare sempre che si tratta di quote. Infatti l’unità feudale di Giugliano si raggiunse solo con i duchi Grillo (non avendo i d’Aquino artefici del feudo unico, poi provveduto a riscattare le 97 famiglie della Mensa vescovile aversana).

I Gaetani non furono solo feudatari di Giugliano, al confine ebbero anche la baronia di Trentola e furono proprietari di mulini in Aversa e suoi casali (le giurisdizioni si allargavano e restringevano anche per le civitas). Feudatari dal 1454, anno di acquisto dal marchese di Pescara, Bernardo Gaspare d’Aquino, fino al 1485, anno in cui re Ferrante I d’Aragona ordinò al regio commissario Simonello Rocco, di far prestare per disposizione testamentaria, l’omaggio feudale dei vassalli di Giugliano alla moglie Caterina Pignatelli e successivamente al suo fratello Ettore.

Nel periodo aragonese le prerogative feudali spesso venivano acquisite attraverso il riscatto di crediti contenuti negli albarani. Nel testamento di Onorato Gaetani ne vengono precisati due, periodo di S.M. re Alfonso II d’Aragona, <<per la concessione e ampliamento del Feo de Juglyani, in data 9 maggio 1460 e 16 febbraio 1462>> .

Stemma della famiglia Gaetani, ramo Gaetani dell’Aquila d’Aragona

© Testo di Arturo D’Alterio
In copertina: Miniatura del XII sec. in cui alcuni briganti aggrediscono un viandante – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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