Il “Padrone del Mondo” di Robert Hugh Benson
RUBRICA – DOSSIER
Da inizio anno sto recuperando un po’ di romanzi distopici che non ho letto (e forse, visto il periodo, ‘sta cosa non è stata esattamente di buon auspicio) tra cui “Il Padrone del Mondo” di Robert Hugh Benson, uno dei primi romanzi fantapolitici in assoluto. Fu pubblicato nel 1907 e descrive la situazione geopolitica intorno al 2100, con il mondo diviso in tre grandi blocchi (espediente che poi sarà ripreso da Orwell) in cui irrompe la figura di un misterioso giovane carismatico e affascinante che, con le sue abilità diplomatiche e mediatrici, ottiene finalmente la pace universale.
Ma, nel porsi come salvatore dell’umanità, Julian Felsenburgh (questo il suo nome) ha qualcosa di sinistro: parla come un moderno motivatore aziendale (<<L’uomo che ha fiducia in se stesso è il solo capace di averla ancora negli altri>>), ammalia le nazioni col culto della sua personalità, propugna valori di rigido raziocinio e di sopravvivenza dei più capaci, si fa portatore di una religione materialista – del tutto condivisibile nelle sue argomentazioni – che rimpiazza la vecchia inadatta religione cristiana fino a pianificare, proprio per garantire la pace di cui si fa alfiere, una spietata “soluzione finale” contro i cattolici soprannaturalisti.
C’è tanto di ingenuo nel mondo futuro che Benson immagina in un’epoca in cui certi avvenimenti storici e tecnologici che avrebbero sconvolto il corso del Novecento erano ancora insospettabili, eppure non mancano suggestivi lampi profetici come l’istituzione di un parlamento europeo, l’avvento di un mondo globalizzato dove gli spostamenti da una nazione all’altra vengono effettuati da “alivascelli“, le case dell’eutanasia per chi non regge il peso della vita e, finanche, uno strano innalzamento delle temperature terrestri.
Tuttavia ciò che di prezioso ha questo romanzo un po’ datato non sono tanto le preveggenze, bensì l’avvertimento a diffidare di chi si proclama detentore messianico della verità, della ragione, della bontà e della pace.
I peggiori inferni cominciano dalla presunzione di essere migliori.
© Testo di Salvatore Setola
In copertina: Dettaglio della copertina della prima edizione originale del romanzo di “Lord of the World” – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).