Flatlandia: il pamphlet sferzante di Edwin A. Abbott
RUBRICA – DOSSIER
<<La migliore introduzione che potete trovare al modo di percepire le dimensioni>> secondo Isaac Asimov, “Flatlandia” è anche l’allegoria di un classico totalitario che nessuna farsa meritocratica redimerà mai.
Un mondo, quello di Edwin A. Abbott, fatto a due dimensioni, dove i triangoli isosceli rappresentano il ceto sociale più basso e ottuso mentre le figure via via geometricamente più complesse – e quindi più intelligenti – si posizionano lungo la piramide sociale culminando nell’aristocrazia sapienziale dei Cerchi. Una società che apparentemente permette alle nuove generazioni di diventare migliori dei loro padri ma che in realtà è bloccata nel suo ordine immutabile, con le donne ridotte a linee rette e le figure irregolari relegate ai suoi margini.
Flatlandia è un pamphlet sferzante che in un racconto fantastico a più dimensioni ci spiega i fondamenti della geometria, la struttura monolitica della società vittoriana e ci dice qualcosa, forse, pure sulla nostra.
© Testo di Salvatore Setola
In copertina: Frontespizio di Flatlandia – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).