Il villaggio di Arbustolo
RUBRICA – I CASALI SCOMPARSI DI AVERSA
Il villaggio di Arbustolo è documentato già prima dell’VIII sec. d.C. ed è menzionato nel Codice diplomatico del monastero di San Biagio del 1142: «Gaufredus miles de Aversa donat monasterio S. Blasii petiam terre in Liguria in territorio ville Arbustoli».
Per Gaetano Parente il villaggio si trovava nel Gualdo di Giugliano ma le recenti ricerche condotte da Bruno D’Errico, effettuate anche in base agli studi di Alfonso Gallo e Gaetano Corrado, hanno dimostrato l’impossibilità di collocarlo a sud della città di Aversa.
Già Alfonso Gallo dimostrò la difficoltà nel posizionare geograficamente Arbustolo, infatti parlando di Bagnara (altro casale scomparso di Aversa spesso abbinato ad Arbustolo) contestò la tesi di Parente con un documento del 1125 dove risultava che nel territorio di Bagnara passava la «via publica que nuncupatur de Silice». Per Gallo quindi Bagnara, e forse anche Arbustolo, dovevano trovarsi nelle prossimità del Clanio sulla strada che conduceva a Ponte a Salice (a nord di Aversa).
Sia da Gallo che da D’Errico, quindi, è confutata la teoria di Parente, anche se questo non definisce una corretta collocazione dell’antico villaggio, tanto che Gaetano Corrodo asseriva trovarsi a nel territorio i Parete. Lo storico paretano in “Ricerche storiche e cenni descrittivi” del 1988 riteneva che Arbustolo fosse «poco più di un chilometro a sud-ovest di Parete, e forse nel sito ora denominato Arbusto».
Sempre Gaetano Parente nel I Volume di “Origini e vicende ecclesiastiche della città di Aversa” riporta che il casale esisteva come feudo autonomo, il cui barone era Domenico Caja, e che in un secondo momento passò al Monte dei Ruffo di Bagnara (istituito da Fabrizio Ruffo). Verso la metà del XVI sec. contava appena sette fuochi.
© Testo di Angelo Cirillo
In copertina: Veduta delle Terme di Tito di Giovan Battista Piranesi – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).