L’Arciconfraternita di Sant’Eligio

L’Arciconfraternita di Sant’Eligio

RUBRICA – DIVINI DEVOTI

(a cura di Angelo Picone)

La congrega di Sant’Eligio era sicuramente antica ma non conosciamo l’anno di fondazione, aveva sede nell’omonima chiesa che si trovava all’inizio di via Seggio (oggi demolita) dal lato opposto della “Parrocchiella”.

Alla chiesa di Sant’Eligio vi era annesso un ospedale di “regio patronato”. Probabilmente la fondazione risale al periodo dei sovrani angioini, ciò è testimoniato anche dal fatto che Eligio sia stato un vescovo franco vissuto a cavallo tra il VI e il VII secolo d.C. Nato di umili origini imparò l’arte orafa a Limoges per poi diventare orafo ed infine alto funzionario alla corte dei merovingi. Secondo la tradizione re Clodoveo II gli avrebbe commissionato un trono interamente d’oro, consegnandogli il metallo necessario, e Sant’Eligio, nella sua bravura, ne avrebbe realizzati due: fortemente impressionato dalla sua perizia e dalla sua onestà il re lo nominò maestro della zecca e gli commissionò numerose altre opere oggi andate perdute. A questa leggenda si attribuisce il patronato di Sant’Eligio su orafi e incisori.

Ambito fiammingo, Sant’Eligio di Noyon, 1508, Schwabach

Oggi la Confraternita ha sede nella chiesa dell’Annunziata, i confratelli indossano abito di colore viola ed un medaglione su cui è riportata l’immagine del Santo. La Confraternita è comunemente conosciuta anche come “di San Nicola” poiché a partire dal XVIII secolo ha l’obbligo di festeggiare San Nicola di Mira e di portarne la statua in processione.

In copertina: Foto d’epoca della chiesa di Sant’Eligio in via Roma – (se si condivide l’articolo indicare le fonti).

Centro Studi Normanni

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